martedì 31 gennaio 2012

Mai dimenticare le origini – an easter egg

È passato un sacco di tempo dall’ultimo aggiornamento, ma eccomi di nuovo qui. Avrei voluto iniziare l’anno (in ritardo) con un post su Animal Man, ma ho realizzato una cosa: tra poche ore chiuderà Splinder, celebre piattaforma italiana di blog hosting su cui, ormai sei anni e mezzo fa ho iniziato a scrivere di cose.
Allora, il blog si chiamava takealookat e parlava un po’ di tutto, senza una regola ferrea. Per iniziare l’anno ricordando degnamente e orgogliosamente dove ho iniziato ho scelto di riproporre il primo pezzo che mi sia mai capitato di scrivere su un fumetto. È forse un pezzo un po’ ingenuo, col senno di poi, ma ho preferito non toccarlo, evitare cose come correzioni e risistemazioni, per mantenerlo fedele all’originale.





Voglio iniziare questo blog in bellezza. Un salto mortale all'indietro, atterraggio su saponetta e conseguente slittamento in avanti - il tutto sempre mantenendo l'equilibrio mentre gli spalti trepidano ed esultano, con il fiato alla gola. Trattenendo il respiro.

L'intera linea Ultimate è partita, a mio parere, con la funzione di bussola per orientare i nuovi lettori, stregati dalle versioni in celluloide di Spider-Man e X-Men, ed impedire che si perdessero in un mare di cloni, sottotrame claremontiane, migliaia di x-testate, zie May redivive, quintali di goblin e mutanti. Storie nuove, diverse e attuali. Un primo approccio poteva far pensare all'ennesima linea alternativa destinata a durare poco (vedi i vari what if?, di lunga durata forse solo perchè composti di storie indipendenti ma comunque con una considerazione minima, e 2099). E invece che è successo?
La linea ha retto ad un primo impatto e nuove serie Ultimate hanno seguito a ruota le due pioniere, unite a speciali, crossover e miniserie.


Tornando alla sorgente...Ultimate Spider-Man. Preferisco non considerare un numero in particolare - anche se molti meriterebbero una maggiore attenzione - quanto la serie in sè, somma dell'operato di Mark Bagley, storico disegnatore del Ragno, e di Brian Michael "miglior sceneggiatore dell'anno" Bendis, noto soprattutto per il lavoro che ha svolto e sta svolgendo su DareDevil. 

Non leggevo un albo del Ragno da veramente tanto tempo. L'ultimo doveva essere stato il 250, preso giusto per capire perchè c'era un Goblin in copertina quando i primi due - e unici - erano entrambi morti e sepolti.
Fattostà che un giorno, in un momento di pigrizia, aggirandomi tra gli scaffali del negozio di fumetti mi capita in mano questo Ultimate Spider-Man Collection 1. Lo sfoglio, lo leggiucchio e mi decido a comprarlo. Il giorno dopo sono andato a prendere anche il due e il tre, quindi mi sono fatto prestare in blocco tutti i numeri che mancavano fino al numero 22 della serie regolare. L'impatto è stato devastante. Sorprendente e devastante. Tutti, vuoi perchè lettori affezionati, svogliati o dell'ultima ora o comunque indottrinati dalle varie versioni cinematografiche o animate, sanno come sono andate le cose, del ragno radioattivo/geneticamente modificato, di Zia May e Zio Ben.
Anche Bendis lo sa. E sta qui il bello del primo arco narrativo, negli eventi così dilatati, nell'attenzione ai dettagli quasi psicanalitica, all'evoluzione dei personaggi, perchè tutto sia + chiaro, più umano; e allo stesso tempo sia qualcosa di nuovo, di mai visto o perlomeno inaspettato. E il tutto perfettamente attuale: Peter ha quindici anni, e quindici anni ora non sono niente, a quindici anni sei ancora un bambino con il mocciolo al naso, certo se sei orfano e vivi con la tua vecchia zia potrai essere un po' più adattabile a certe situazioni ma non sarai mai un ragazzo autosufficiente degli anni '60. E così le già grandi responsabilità diventano immani, in un lento e cerebrale trascorrere delle giornate scolastiche, al lavoro e a difendere la città dal crimine "cercando di condurre una vita normale e al contempo di far quadrare le spese". Ancora di più...devastanti se si considera che Goblin è un Hulk in miniatura, che Kingpin non sarà più grosso - per fortuna altrimenti per disegnarlo ci vorrebbe un A3 - ma sicuramente sembra molto determinato, un Tony Soprano (o forse rende meglio il paragone con Tony Ciccione ;P) mastodontico e meno caricaturale che in passato ; o molto meno villanamente parlando (nel senso del villain) considerando che metà dell'universo ultimate conosce la relazione che c'è tra il Ragno e Peter Parker. E non è nemmeno bello che un Nick Fury che più che il classico Nick 'brizzolato' Fury sembra un Samuel L. 'pelato' Jackson ti venga a dire "ora ti salvi perchè sei minorenne ma una volta raggiunta la maggiore età sei mio". Piuttosto inquietante. Il tutto senza calcolare che Reed Richards è tirchio e tiene il tessuto a molecole instabili solo per sè e la sua crew.
E' la psiche a cui è interessato Bendis. Non ci sono dubbi. 
Certo l'azione è tanta e anche le battute di spirito, che non possono mancare visto il soggetto. Ma la psicologia, non solo di Peter ma dell'intero cast di comprimari, è il vero pane di questo migliorsceneggiatoredell'annoseppurforsepiùperdaredevil. La mancanza dei genitori per Peter non era mai stata così tangibile; il senso di responsabilità e di inadeguatezza di una Zia May decisamente meno fossilizzata e bigotta - e diciamocelo, non che Zia May in passato abbia riscosso molto successo. L'ansia di Mary Jane o i problemi derivati dalla sua interazione con una sbandatissima Gwen Stacy, o dall'interazione di quest'ultima con la casa di Peter. Lo stesso J.J. Jameson sorprende per il suo essere un personaggio a tutto tondo, in evoluzione, da giornalista ed editore reazionario a padre stroncato dalla morte del figlio, perchè "Gli astronauti sono eroi. La gente con stupide maschere no"(USM 25) ma che comunque non esita a fare la scelta giusta al momento giusto rivelando che in fondo a volte basta solo una piccola spinta (splendidamente interpretata da una non troppo vecchia zia incazzata al telefono) per ritrovare se stessi.
48 numeri sono già passati sul fronte editoriale italiano. Questo mese verrà tagliato il traguardo dei 50 numeri(in effetti è come arrivare secondi, tagliare un traguardo che è già stato tagliato) più o meno in corrispondenza con l'uscita di Spider-Man 2 nelle sale cinematografiche.


In quarant'anni di fumetti Spidey non ha ancora un grido di battaglia, nè tantomeno Bendis gliene ha trovato uno (e credo si debba tirare un sospiro di sollievo e ringraziarlo anche per questo). Ora...perchè dovrei trovarne uno per concludere? 

Cosa? 
Gabba Gabba Hey? oO