mercoledì 7 luglio 2010

GLOBAL WARMING

GLOBAL WARMING (2010, NdA Press, brossurato, 224 pagine in bianco nero e toni di grigio, € 13.90).
Testi e disegni di AA.VV.

C’è voluto un po’ più tempo per completare questo nuovo intervento, ma credo sia valsa la pena aspettare.
Ho ricevuto da Claudio Calia la possibilità di leggere in anteprima il nuovo volume di Sherwood Comix, quello che si è trasformato ed è diventato Global Warming.
Il volume dovrebbe uscire a metà luglio, o poco prima, e Claudio mi ha offerto la possibilità di leggerlo e recensirlo in anteprima. Non riesco a non fare una puntualizzazione in merito al mio precedente articolo: il pdf!
Non l’iPad e la lettura di fumetti attraverso comiXology, ma il pdf salverà l’editoria italiana dei fumetti. O perlomeno potrebbe farlo, se venisse utilizzato come strumento promozionale di un volume, abbattendo il problema di dover stampare copie “regalate” e doverle spedire in lungo e in largo.

Veniamo al dunque. Global Warming – Immagini che producono azione è un progetto ambizioso e pieno di buona volontà. Un’antologia di racconti a fumetti dal taglio e dallo stile differente, realizzata da una ensemble di quaranta autori, che hanno come fil rouge l’ambientalismo e curata da Claudio Calia ed Emilano Rabuiti. Storie di taglio autobiografico o totalmente inventato che è partono dalle tematiche ecologiche – o vi arrivano, o le sfiorano appena, o vi sono immersi – per portare alla luce varie problematiche di tipo sociale. Per una recensione più approfondita vi rimando qui.
Quello su cui volevo soffermarmi in questo spazio era l’importanza di un’operazione del genere. Dar voce alla tematica ambientale attraverso il fumetto è sia un modo per sensibilizzare a tematiche importanti in un modo più piacevole di quanto non sia una pubblicità progresso o una serie di dati che, per quanto utili, annichiliscono l’attenzione del lettore non specializzato nell’ambito. Il fumetto si accosta così a questi altri canali comunicativi ufficiali, portando una visione ulteriore che sia più facilmente avvicinabile e leggibile e complementare alle precedenti; la sua non ufficialità, inoltre, permette all’autore (e al lettore) di notare e mettere in luce aspetti che normalmente potrebbero venire tralasciati da una lettura ufficiale.
Quindi è un bell’occhio di bue sulle potenzialità comunicative del fumetto e sulla necessità che il fumetto si spinga oltre le semplici storie trite e ritrite che si ripropongono senza alcun progetto alla base. Prendere un tema, sia esso sociale, storico, culturale, ed esplorarlo; per il fumetto significa progresso. O, più semplicemente, significa avere un’idea su cui costruire la storia che non sia “l’eroe X sta seduto comodo in casa sua quando il villain Y sceglie di infastidire la metropoli Z, sicché l’eroe X interviene e salva la metropoli Z dal villain Y”.
Oltretutto affrontare una tematica da un ventaglio così ampio di punti di vista mette in gioco quello che Walter Benjamin chiama superamento dell’unicità del dato. La verità, infatti, non sta nella storia, ma nelle storie. Solo attraverso una pluralità di visioni sarà possibile mantenere l’unicità e la singolarità delle diverse esperienze, e dunque ricostruire una mappa della realtà più completa, affidabile ed efficace.

3 commenti:

nuvoleonline ha detto...

Grazie per tutta l'attenzione al nostro libro!

Una piccola nota su quello che dici sul pdf: ma sai che spesso sono i recensori a rifiutarlo?
Nella mia collaborazione con Black Velvet - e per tutte le mie cose cmq - spesso propongo la visione di libri in anteprima a critici e giornalisti, ma tanti sono spesso indisponenti a questo tipo di anteprima, con giustificazioni tipo "leggere al pc stanca troppo gli occhi".

Baci!
c.

alfredo goffredi ha detto...

Ma... ma...
curioso che un giornalista/critico dica così, visto che passa davanti al computer buona parte del suo tempo. Ok, è vero che la lettura da schermo è più lenta di quella su supporto cartaceo e stanca di più, ma temo che questa sia la classica risposta di chi non ha voglia di sbattersi un minimo.

Tranquillo, comunque. Vedrai che ora con l'iPad sarà da sfigati leggere cose di carta...

nuvoleonline ha detto...

ma temo che questa sia la classica risposta di chi non ha voglia di sbattersi un minimo.

Quasi ;-) Nel senso che poi la copia stampata la vogliono, la leggono e la recensiscono. Penso sia proprio l'idea di "leggere un libro al computer" il problema. Che per fortuna tu hai bypassato :-D

Baci!
c.